Biodinamica: dall’Agricoltura alla Salute dell’Uomo
Citozeatec, dalla Biodinamica agricola all’Enzimologia clinica: la Ricerca italiana sotto i riflettori del mondo
La ricerca biochimica più avanzata consente oggi di identificare nel nostro organismo e, in particolar modo, nelle nostre cellule, l’esistenza di un complesso sistema chiamato “biodinamico”, preposto a regolare i fenomeni fisico-chimici che sono all’origine della vita stessa (bios = vita) in armonia con quella “forza vitale” da tempo cercata da filosofi ed alchimisti (dymanis=forza) e che oggi, in buona parte, possiamo ascrivere all’energia, che dal sole fluisce agli organismi viventi e genera un incessante movimento coordinato di elettroni, che forma e spezza legami chimici ed orienta enzimi ed ormoni, coerentemente con i principi della Termodinamica. In tale complesso sistema, le reazioni di ossido-riduzione (che includono anche le reazioni acido-base), mediando la formazione/rottura di legami chimici covalenti, per generare o accumulare energia ovvero per produrre specie reattive (i cosiddetti radicali liberi) preposte alla difesa ed alla comunicazione cellulare, rappresentano l’hardware del metabolismo cellulare. Il software gestionale, invece, creando – attraverso una “redistribuzione” della nube elettronica di legame – molecole transitoriamente o permanentemente polari, condicio sine qua non per le interazioni tra enzimi e substrati e tra mediatori e recettori, consente il regolare e corretto svolgimento di tutte le reazioni in condizioni ambientali non estreme di pH, temperatura e forza ionica.
IL SISTEMA BIODINAMICO ED IL RUOLO RILEVANTE DEGLI ENZIMI
Colonna portante del sistema biodinamico sono gli enzimi, i quali possono essere definiti come dei catalizzatori biologici, ossia sostanze in grado di accelerare la velocità di una reazione chimica consentendo ad essa di raggiungere più rapidamente lo stato di equilibrio. Gli enzimi sono per lo più proteine, da sole o combinate con coenzimi (molecole vitaminiche attivate) o cofattori (generalmente metalli, quali calcio, ferro, zinco etc.). Sono essi a consentire il mantenimento di un elevato grado di “ordine” procrastinando istante dopo istante quella che sarebbe la morte “entropica”. Qualsiasi perturbazione a carico del “sistema biodinamico” – dal quale dipendono da un lato, la generazione ed il corretto utilizzo dell’energia e, dall’altro, attività vitali quali la catalisi enzimatica, la modulazione ormonale ed il signalling – se non prontamente identificata e corretta, può essere causa di sofferenza cellulare, prima, e tissutale, poi, fino a condurre all’accelerazione del fisiologico processo di senescenza o all’innesco di processi cronico-degenerativi in grado di ridurre in maniera variabile la qualità e/o l’aspettativa di vita.
LA MODULAZIONE FISIOLOGICA BIODINAMICA: NUOVO PARADIGMA DELL’INTEGRAZIONE NUTRIZIONALE
Le perturbazioni di cui sopra possono essere prevenute ovvero parzialmente o totalmente corrette, grazie al ricorso, quando necessario, alla “modulazione fisiologica biodinamica”, che rappresenta l’evoluzione, in senso tecnologico, non solo della nutraceutica convenzionale (basata sull’impiego di alimenti, o parti di essi, in grado di apportare un beneficio alla salute) ma anche della cosiddetta “agricoltura biodinamica”. In linea con i principi dell’agricoltura biodinamica, la “modulazione fisiologica biodinamica” si propone, nell’attuale panorama dell’integrazione nutrizionale, come un nuovo paradigma il cui scopo è modulare, ossia regolare, in maniera fisiologica e, dunque, del tutto “naturale”, il movimento di elettroni che è la forza trainante (biodinamica) dei processi ossido-riduttivi e dei sistemi ad interazione sterica (enzima-substrato, ormone-recettore), dal cui corretto funzionamento dipende l’intero metabolismo cellulare – attraverso l’impiego di una miscela di sostanze (il “modulatore fisiologico biodinamico”, appunto) – ottenute dalla trasformazione per via biotecnologica di materie prime estratte da piante coltivate secondo procedimenti rigorosamente biologici. In pratica, un “modulatore fisiologico biodinamico” è una miscela di mono/ polisaccaridi, eventualmente arricchita con cofattori e/o coenzimi e/o substrati organici sinergici, ottenuta sottoponendo una miscela di amido – estratto da mais di coltivazione biologica – ad un originale ed innovativo procedimento biotecnologico, denominato “conversione enzimatica in sequenza a ciclo continuo”. La modulazione fisiologica biodinamica, nel suo complesso, si propone, attraverso un processo produttivo continuo (e, dunque, dinamico) di:
- fornire substrati prontamente riconoscibili (“memoria sterica”) da una serie di enzimi chiave dei principali pathway cellulari, con particolare tropismo verso i mitocondri, al fine di sostenere e mantenere – attraverso un innalzamento (dinamico) delle attività catalitiche la continuità dei vari cicli – e, quindi, ottimizzare il metabolismo cellulare;
- rendere biodisponibili coenzimi, cofattori ed eventuali prodotti sinergici (es. amminoacidi), indispensabili per la catalisi enzimatica e per il potenziamento di specifiche attività metaboliche;
- modulare le reazioni di ossido-riduzione, essenziali non solo per la produzione e l’immagazzinamento dell’energia all’interno della cellula (trasferimenti bi-elettronici) ma anche per le risposte adattative (difesa, gestione d’informazioni) attraverso le specie reattive (trasferimenti mono-elettronici).I modulatori fisiologici biodinamici valorizzano, in un momento storico in cui la scienza è focalizzata sulle “omiche” (genomica, trascrittomica, proteomica, lipidomica, etc.), il ruolo metabolico centrale degli enzimi, i veri “operai” dal cui silenzioso ed infaticabile lavoro dipende il benessere di tutte le cellule, al cui anomalo funzionamento fa seguito l’innesco di processi reattivi o degenerativi in grado di compromettere la qualità e/o la durata della vita di qualsiasi organismo.[…]